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La Barbagia è una regione della Sardegna i cui limiti hanno variato col tempo. I Romani denominarono Barbaria tutta la parte montuosa centro-orientale nella quale aveva trovato rifugio, e si manteneva quasi indipendente, la popolazione indigena, costretta dalla conquista cartaginese e poi dalla romana, a sgombrare le fertili terre delle pianure e delle pendici. Numerose spedizioni non riuscirono per due secoli ad averne ragione; il clima spingeva nell'inverno gli abitanti dei monti a invadere con le loro greggi le pianure circostanti, e, dato lo stato di permanente ostilità, a depredare le popolazioni pacifiche sottomesse ai Romani. All'epoca di Augusto, anche fra i monti del centro l'autorità romana fu riconosciuta, ma la tranquillità della provincia non durò a lungo. Cinque secoli dopo, sotto Giustiniano, i Barbaricini, come ormai eran detti, erano così pericolosi, che fu necessario stabilire un presidio ai margini della Barbaria centrale, allo scopo di tenerli a freno. Il pontefice Gregorio Magno si adoperò a convertirli al cristianesimo. Nei secoli seguenti, col rifluire verso i monti della popolazione delle pianure esposte alle invasioni provenienti dal mare, e con la conversione alla religione cristiana, si compì la romanizzazione di quelle popolazioni. L'isolamento della regione montuosa, il perpetuarsi delle occupazioni prevalentemente pastorali e il clima hanno fatto sì che, nonostante i grandi mutamenti storici, le idee, gli usi e i costumi si siano conservati antichi per molti rispetti. Nessun governo riuscì a esercitarvi un'efficace autorità innovatrice.